DANIELA TROINA

Luce e colori nella negazione delle ombre

di Alessandra Rontini  (Pubblicato su Arte a Livorno ... e oltre confine - Aprile 2007)

Al giorno d'oggi, è fin troppo facile, per chi conosce il linguaggio tecnico del disegno, mutare bozzetti in dipinti creando piacevoli opere decorative; ma non è questo il caso di Daniela Troina che, ingegnere e manager di successo, ha iniziato a dipingere da bambina ereditando la passione dal padre, pittore autodidatta. Dipingere per lei non è mai un atto gratuito, privo di sorprese e misteri, ma al contrario Daniela è un artista innamorata dell'animo umano che, con abilità e tecniche pulite, snida la complessità della vita e sintetizza il proprio modo di sentire enunciando, nella diluizione formale del colore e della luce, le proprie intuizioni.

Nelle opere di Daniela Troina, siano esse eseguite ad acquerello, pastello o con la tecnica ad olio, il valore espressivo del colore è l'elemento cardine di lettura, è esso stesso materia capace di produrre e trasmettere le vibrazioni scaturite dal dipinto, ora mezzo di dialogo tra l'artista ed il suo pubblico. Nei suoi paesaggi, vedute del mare, di villaggi o di campagne la pittrice moltiplica l'uso del colore di base che può essere ora il blu o l'arancione, ma anche il verde ed il rosso, con tocchi vigorosi ed omogenei giocando con effetti sfumati. Spesso i suoi dipinti sono caratterizzati da una forte luce, talvolta abbagliante, che si contrappone a quella del sole nella negazione delle ombre, pur sempre in una ricerca attenta di armonia tra le forme. Sovente si tratta di una estrema semplificazione delle forme che sembrano quasi svanire in una sintesi d'insieme; rovesciando il concetto potremo anche dire che le sue tele sono deliziosi giochi di colori che celano quasi sempre un soggetto figurativo. Analizzando attentamente, alcuni tra i dipinti più significativi, possiamo notare come la mano della pittrice abbia dimenticato di proposito spazi bianchi lasciando all'osservatore, la libertà di andare incontro al proprio io, inventando di volta in volta un finale, che necessariamente non deve rispecchiarsi in una fine, cioè in un momento in cui qualcosa cessa di essere, ma che più propriamente consegua in un'avventura dall'esito incerto o positivo.

I colori accesi, i soggetti gioiosi, la ripetizione sovente di temi nei quali lo sguardo si perde all'orizzonte stanno a significare la notevole dose di solarità ed ottimismo presenti nella spiccata perso­nalità dell'artista; dalle sue stesse parole, *"Camminando con impegno ed entusiasmo, oltre l'orizzonte ciascuno di noi deve trovare con ottimismo e fiducia il suo futuro", si evince l'essenza di una ricerca sempre più mirata al colloquio col pubblico. Daniela, a mio avviso, è una donna colma di sensibilità, serenità ed ottimismo, la cui forza sta nell'energia che impiega per trasmettere al prossimo la sua positività nei confronti della vita, frutto della propria esperienza, nel desiderio di trovare sempre e comunque un perché, un dove e un quando; Daniela Troina, siciliana di nascita ma romana di adozione (vive e lavora a Roma), ha il coraggio "della sfida", si mette continuamente in discussione sperimentando tecniche e passioni diverse passando dalla pittura alla scultura e alla fotografia; non lascia niente d'intentato ma va oltre, oltre l'orizzonte dove, dopo aver incontrato un mondo che fa già parte di ieri, guarda con fiducia al suo domani, e comunica con gioia e fede questo suo credo riuscendo a decodificare ciò che non si riesce a vedere, oltre l'orizzonte.

 

 'Tratto dal servizio televisivo SKY-ODEON­SUPERNOVA in occasione della prima personale della pittrice Daniela Troina "Oltre l'orizzonte" avvenuta nel dicembre del 2006, presso in Centro Internazionale OAD di Via del Corso - ROMA.

 

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