Il piacere di lavorare, il piacere di creare valore

rubrica a cura di Daniela Troina Magrì

Mi è sempre piaciuto lavorare, costruire,  trovare soluzioni, creare valore per me e per gli altri. Questa rubrica nasce dal desiderio di ascoltare le esperienze di persone che, pur impegnate in attività molto diverse fra loro (artigianali, professionali, impiegatizie o imprenditoriali),  condividono l'affermazione "il piacere di lavorare, il piacere di creare valore”.

Giugno 2013. Incontro Maria Grazia in una pizzeria vicino casa sua al termine di una lunga e calda giornata di lavoro.

Maria Grazia, 56 anni, mamma di due ragazzi ormai adulti e sposati (uno ingegnere ha trovato occupazione all’estero, l’altro, fotografo-giornalista, vive a Roma), occupa una posizione manageriale ed è responsabile del bilancio di un’importante società pubblica. Sempre sorridente, gentile, attenta, riservata. Un abbigliamento semplice ed elegante, un filo di trucco, tacchi bassi.

Ti piace il tuo lavoro? Sì mi piace lavorare - mi risponde prima con gli occhi scuri e vivacissimi e poi a parole in maniera decisa ed inequivocabile.

Che lavoro fai? Il mio è un lavoro amministrativo, ho iniziato 36 anni fa con la “prima nota” oggi ho la responsabilità di redigere il bilancio della Società. Sono stata sempre sostenuta dalla curiosità di riuscire a capire. Anche cose apparentemente ripetitive nel momento in cui le approfondisci dischiudono mondi nuovi: ogni scrittura contabile rappresenta un  fatto avvenuto in azienda fa parte della vita dell'azienda ed allora quella scrittura non è un "numero" ma una situazione aziendale.

La parola “amministrativo” evoca spesso lo stereotipo fantozziano di chi immerso tra i “numeri” da quadrare non può per definizione essere creativo…..

Non è per niente così: è invece un lavoro creativo e che appassiona, basti pensare che quei “numeri” sono messi a servizio di chi in azienda deve prendere le decisioni! E’ un po’ come dipingere il ritratto dell’azienda! La qualità e le modalità con le quali, insieme ai miei collaboratori, metto in grado i dirigenti di comprendere i fenomeni che hanno dato luogo a quei “numeri” di bilancio può determinare la qualità e l’efficacia delle loro decisioni aziendali.

Con il Bilancio poi la società si presenta al mondo economico-finanziario per essere valutata: un’immagine chiara, positiva, attira clienti, investitori, banche e consente di moltiplicare il business, rendere la società più solida ed in definitiva stabilizzare ed aumentare l’occupazione, i posti di lavoro.

In sostanza tutto ciò ci fa sentire parte integrante dello sviluppo dell’azienda cui apparteniamo.

E il rapporto con i colleghi?  Mi piace andare in ufficio avere la possibilità di conoscere tante persone e relazionarmi con loro in quanto ritengo i rapporti umani fondamentali: relazioni diverse in funzione anche del carattere degli altri. Non tutti possono essere amici, ma le relazioni vanno mantenute ed in ogni caso è fondamentale il rispetto reciproco.

Nell’ambiente di lavoro non saranno tutte “rose e fiori”….?

Certo ci sono dei momenti in cui aleggia l'insoddisfazione per esempio per la mancanza di riconoscimenti economici, ma è proprio in questi momenti che è importante investire nella propria crescita professionale sia per essere pronti a cogliere nuove eventuali opportunità sia per essere soddisfatti di se stessi.

Quanto conta il giudizio degli altri?

Sicuramente ha la sua importanza in quanto dalla valutazione dei superiori possono dipendere carriera, retribuzione et cetera, ma il giudizio degli altri va preso per quello che è: un mezzo per capire le proprie aree di miglioramento. Non può e non deve in alcun modo diventare un’ossessione anche perché non è detto che sia sempre necessariamente oggettivo. Soprattutto non può essere questo il "centro", personalmente ho sempre lavorato  per realizzare il mio obiettivo lavorativo e per accrescere la mia professionalità e riuscire a farlo mi rende pienamente soddisfatta.

Grazie Maria Grazia e buon lavoro!

                 

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